Ultima arrivata nel mondo della stampa professionale, la stampa digitale va ritagliandosi una fetta sempre più grande nel panorama delle possibilità di riproduzione.

Per stampa digitale si intendono tutti quei sistemi che, pilotati da un computer, riproducono uno stampato senza bisogno di una matrice.

Principalmente i sistemi di stampa digitale si possono riassumere in:

• Laser
• Getto di inchiostro
• Sublimazione
• Piezoelettrico

(Molto simili alle sorelline minori presenti ormai in tutte le case, compagne inseparabili dei PC, le stampanti digitali si offendono molto se vengono paragonate a loro. Ne fanno una questione di prezzo…)

Le più usate in campo grafico sono le prime due, più flessibili, precise e veloci. Quelle a sublimazione e le piezo sono più che altro per lavorazioni specifiche come la stampa su card (es. Carte di credito) per le prime e stampa in lamina su copertine, per le seconde.

Le laser e le getto d’inchiostro (per ora le chiamiamo così, ma in realtà gettano di tutto, dal latex ai solventi ai primer,  non solo inchiostro) ad uso professionale sono praticamente tutte pilotate da un RIP.

Un RIP è un processore dedicato che gestisce tutte le funzionalità della stampante e che fa digerire alle stesse i dati che il computer grafico invia per avere lo stampato. In genere il RIP costa più della stampante stessa e quest’ultima senza il rip non sarebbe in grado di stampare un foglio database.

Entrando nel merito delle stampanti diciamo, a grandi linee, che c’è laser e laser, e non tutto è laser… bisognerebbe scrivere un trattato più lungo di un romanzo di Tolkien per analizzare tutte le verisoni tentate, modificate, utilizzate e sostituite di sistemi di applicazioni di inchiostro sulla carta (e altri supporti).

Ancora una volta dovete fidarvi di un professionista il quale giornalmente deve giostrare il giusto equilibrio tra qualità richiesta, tiratura e prezzo del manufatto basandosi sulle proprie conoscenze, sugli continui aggiornamenti e, sopratutto, sulla sua esperienza.